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sabato 16 aprile 2011
VERROCCHIO
La bottega dell'artista, come tante in quell'epoca, era una semplice stanza intonacata a calce, priva di vetri che la isolino dall'esterno, la tettoia si piega e serve come imposta, come porta. Le stanze d'abitazione si trovano in basso o al primo piano. Ai muri in mezzo agli schizzi, alle piante, ai modellini delle opere in corso, sono appesi gli utensili. Trespoli e cavalletti si mescolano ai banchi, una mola sta di fronte ad un forno. E parecchie persone, tra cui i giovani apprendisti, gli assistenti, che generalmente vivono sotto lo stesso tetto del maestro, mangiano alla sua tavola, vi lavorano tutti insieme con mansioni diverse. All'esterno, si possono appendere a mo' d'insegna alcune opere di modesto valore. Le botteghe di allora erano piccole officine. Donatello dice il Vasari: a tutte le cose mise le mani, senza guardare che elle fossero vili o di pregio"; dal Ghirlandaio si dipingono delle ceste e il Botticelli lavora a stendardi e ad altre stoffe secondo un procedimento di sua invenzione che conferisce ai colori una certa resistenza,
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