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giovedì 14 aprile 2011
GIOTTO A PADOVA
Intorno al 1302, probabilmente dai frati minori, per i quali ha eseguito degli affreschi nella loro chiesa, oggi perduti. Subito dopo Enrico degli Scrovegni gli commissiona le pitture nella cappella chiamata dell'Arena. Enrico degli Scrovegni era l'uomo più ricco di Padova, che aveva acquistato il terreno per la cappella nel 1300; suo padre era stato in galera per usura. un antico cronista disse che la cappella venne eretta da Enrico per espiare i peccati del padre, una pratica non rara.Giotto lavorava non solo per gli ordini religiosi ma anche per ricchi borghesi. Più tardi lavorerà per i Bardi, per i Peruzzi, i banchieri più ricchi di Firenze che rifornivano di fiorini d'oro il re d'Inghilterra e il re di Napoli. Lo stesso Giotto era ricco. aveva messo su una bella bottega, era un abile uomo d'affari.I primi dipinti venivano eseguiti in alto, in quanto il colore poteva colare e rovinare gli affreschi inferiori.dopo Padova ritorna a Firenze e nel 1305 affitta ad un certo Bortolo correggiano una sua casa nel sestiere di San Pancrazio, a Santa Maria Novella. Giotto girava per mezza Italia, era già stato ad Assisi, a Roma, Rimini, Ravenna, andrà a Napoli, Bologna e Milano- giotto muore a Firenze nel 1337 "i fiorentini lo seppelliscono a santa Reparata con grandi onori, morendo lasciava una grande eredità artistica
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