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giovedì 14 aprile 2011
Giotto
L'autore dell'anonimo commento alla Divina Commedia del 1395, racconta che il padre aveva mandato Giotto a lavorare nell'arte della lana. Il ragazzo scantonava e trovava modo di frequentare la bottega del Cimabue. Il padre se ne accorse e alla fine si convinse che Giotto era più tagliato per fare il pittore che il cardatore.Lo lasciò andare a lavorare da Cimabue.Franco Sacchetti noto novelliere ce lo descrive come un uomo pronto di spirito da evitare il ridicolo con una battuta immediata, Mentre Giotto cade "a causa di un porco" si riscatta con "un bel motto" Inizialmente i pittori non erano aggregati a Nessuna Arte poi verso la prima metà del 300 a Firenze riescono ad unirsi nell'Arte dei mercanti di colori. I primi ad entrarvi nel 1327 furono Giotto, Taddeo Gaddi e Bernardo Gaddi.
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