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domenica 17 aprile 2011

LEONARDO

L'1 giugno 1519 Francesco Melzi scrisse ai fratellastri di Leonardo per informarli della sua scomparsa: "Credo siate certificati" dice " della morte di maestro Lionardo fratello vostro e mio quanto ottimo padre, per la cui morte sarebbe impossibile ch'io potesse esprimere il dolore che io ho preso. E in mentre che queste mie membra si sosterranno insieme, io possederò una perpetua infelicità, e meritatamente perchè sviscerato e ardentissimo amore mi portava giornalmente. E' dolto a ogniuno la perdita di tal uomo, quale non è più in podestà della natura". Bartolomeo sposò una ragazza nei dintorni di Vinci e nacque un figlio al quale mise nome Piero. Vasari prosegue:" Era desideroso Bartolomeo di avere un figlio mastio e pregava Iddio che questo figliolo avesse l'ingegno di suo fratello Leonardo." Il bambino aveva una "vivezza d'ingegno mirabile". Venne edotto nelle lettere, imparò da solo a disegnare e a modellare figure di terra e Bartolomeo disse:" 'l fratello gli fosse stato renduto nel figluolo". Mandò il figlio Pierino da Vinci a studiare a Firenze presso Baggio Bandinelli, un tempo legato a Leonardo, quindi lo affidò allo scultore detto Il Tribolo. Si recò a Roma dove assimilò lo stile di Michelangelo. Quando la sua fama cominciava a diffondersi all'eà di 23 anni fu portato via da una febbre, a Pisa nel 1553. Di lui retsano alcune sculture, il Dio delle acque al Louvre e un Sansone e un filisteo a Firenze in Palazzo Vecchio.

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