Cicerone in una sua lettera descrive una cena in casa di un certo Lentulo. Dice Cicerone:"".
le leggi suntuarie che avrebbero dovuto favorire la frugalità mi hanno causato un grave disturbo. Poichè queste leggi lasciavano assoluta libertà per quanto concerne i legumi e qualsiasi altro prodotto della terra. Ho mangiato tanto da provocarmi una digestione che mi durò dieci giorni.
INVITO A PRANZO DI GIOVENALE AD UN AMICO
"Caro amico Persico, vieni da me stasera nella mia casa di campagna a Tibur. Potrai così toccare con mano se io mi conformi o meno a certi principi della mia esistenza e come io non appartenga alla schiera di quelli che si vantano in pubblico di una vita frugale mentre invece dentro alla loro casa a porte chiuse, chiedono a gran voce al loro schiavo una zuppa e sootovoce delle prelibatezze.Eccoti ciò che ti verrà srvito senza che io debba spendere una sola moneta al mercato. Un caprettino grasso che non ha ancora brucato l'erba, nè i rami bassi dei giovani salici. Poi degli asparagi di montagna, appena raccolti, quindi uova tiepide appena tolte dal fieno. Poi dell'uva conservata per lunghimesi ma che sembra ancora fresca. Un cestino con pere di Signa e di Stiria e mele profumate.
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