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venerdì 15 aprile 2011

FAMIGLIA DATINI DI PRATO DEL 1400 (MERCANTI)

Margherita Datini, sposa del mercante di Prato, Francesco Datini era frugale in tutta la gestione domestica ma se spendeva dei soldi lo faceva per dei vestiti. Aveva biancheria di lino, calze e calzini di lino, berretti da notte di lino, due vestiti di lana da casa e alcuni a maniche lunghe per le funzioni pubbliche. Molti elementi, poi erano intercambiabili e si potevano aggiungere delle fodere a un mantello o all'altro e cambiare le maniche dei vestiti. Fra i beni di valore di Margherita Datini vi erano undici sopravvesti, una in damasco blu rifinita in ermellino, un'altra grigio chiaro con il cappuccio di vaio. Nel 1392 il marito le ordinò in Romania una "roba" di seta groffata in velluto. Aveva copricapi di panno abbinati ad alcuni vestiti, due cappelli di paglia e un cappello di castoro e anche due fibbie dorate e due borsette. Fra i suoi gioielli vi erano alcune collane, fermagli e anelli con pietre preziose, del valore complessivo di 133 fiorini che venivano tenuti dal marito in un cassetto in camera sua. Margherita controllava la preparazione di due pasti al giorno: il primo a base di brodo servito con pane, formaggio e frutta fresca e secca come i datteri e le mandorle. La famiglia pranzava verso mezzogiorno mangiando anche tre portate. I Datini iniziavano con minestra o pasta,seguite da carne farcita, pesce, pollame servito arrosto, bollito o in sfornati coi fagioli, piselli, cipolle, tutti coperti di salse, l'ultima portata era di dolci, a volte una torta con della carne. Francesco Datini comprava le spezie che la moglie gli chiedeva, pepe, cannella e noce moscata. Il Datini trascorreva la maggior parte del tempo a Firenze a Pisa e  scriveva a Prato alla moglie.

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