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venerdì 15 aprile 2011
FAMIGLIE DI MERCANTI
Nelle case di queste famiglie c'erano luce, colori brillanti, calore, spazio e numerose stanze, con acqua di facile utilizzo. Una quantità maggiore di luce entrava dalle finestre di vetro bianco o di pergamena trasparente, durante il giorno si aprivano le imposte di legno per avere maggior illuminazione. Braciere, stufe di terracotta, camini dotati di canne fumarie e comignoli per eliminare il fumo riscaldavano le stanze, ora separate o suddifise, con il piano terra riservato alle attività lavorative mentre ai piani superiori viveva e dormiva la famiglia. La signora di una famiglia di banchieri dell'Italia settentrionale poteva avere fino a dodici stanze private. Gli arazzi pendevano dalle pareti e non più solo intorno al letto del padrone . Incaricavano pittori a decorare le pareti, ricoprivano le pareti con dei pannelli e le imbiancavano, coprivano i soffitti di stoffe colorate, ricoprivano i pavimenti con parquet e li decoravano con mattonelle di ceramica. Coprivano i pavimenti di erbe e fiori in estate e di paglia in inverno. Il pozzo nel cortile forniva l'acqua necessaria, che sarebbe poi stata riscaldata e profumata per lavarsi. La larga tavola rettangolare restava ferma di fronte al camino, bauli, sgabelli, sedie, panche, venivano sistemati lungo le pareti e il padrone di casa aveva la sua sedia intagliata coperta di cuscini. I bauli in seguito diventarono armadi per riporre abiti e biancheria. Fra gli utensili vi erano, piatti, tazze, coppe, forghette e cucchiai. Nel quindicesimo secolo vetro e ceramica divennero meno costosi del metallo.
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