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domenica 22 maggio 2011

LETTERE DELLA SPEDIZIONE DEI MILLE

Ad ogni terrazza una scarica, una corsa fremebonda, sotto la mitraglia nemica,una mischia rapida, muta, disperata, un momento di riposo a' piedi della terrazza conquistata, e daccapo un'altra scarica, un'altra corsa, altro nobile sangue che gronda, altri italiani che uccidono italiani; finchè viene un punto in cui il coraggio avendo ragione del numero e la costanza della morte, il nemico scacciato di altura in altura, abbandona il campo: ecco Calatafini. G: Guerzoni: Vita di Nino Bixio
Talamone, 8 maggio 1860: Caro Bertani, nella notte della nostra partenza si smarrirono due barche di Profumo (capo barcaiolo) che portavano le munizioni, tutte le carabine a revolver, 230 fucili ecc...Nel giorno seguente cercammo invano tali barche per molte ore e proseguimmo...
Qui abbiamo rimediato alle principali urgenze, grazie alla buona volontà delle autorità di Orbetello e di questi...
Fra poc avrete altre notizie di noi.
Frattanto fate ritirare tutti gli oggetti suddetti. Con affetto, vostro Giuseppe Garibaldi
Salemi, 13 maggio 1860:
Caro Bertani, sbarcammo avant'ieri a Marsala felicemente. Le popolazioni ci hanno accolto con entusiasmo e si riuniscono a noi in folla. Marceremo a piccole giornate sulla capitale_spero che faremo la valanga_ ho trovato questa gente migliore dell'idea che m'ero fatta. Direte alla direzione Rubattino, che reclamino i vapori Piemonte e il Lombardo dal Governo - ed il Governo nostro li reclameà naturalmente dal Governo napoletano. Che la Direzione ci mandi armi e munizioni, quanto più può. Medici dovrebbe occuparsi del Pontificio- io diedi ordine a Zambianchi di mettersi a sua disposizione. Serva questa per Medici Scriveteci Vostro Giuseppe Garibaldi

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