Ad ogni terrazza una scarica, una corsa fremebonda, sotto la mitraglia nemica,una mischia rapida, muta, disperata, un momento di riposo a' piedi della terrazza conquistata, e daccapo un'altra scarica, un'altra corsa, altro nobile sangue che gronda, altri italiani che uccidono italiani; finchè viene un punto in cui il coraggio avendo ragione del numero e la costanza della morte, il nemico scacciato di altura in altura, abbandona il campo: ecco Calatafini. G: Guerzoni: Vita di Nino Bixio
Talamone, 8 maggio 1860: Caro Bertani, nella notte della nostra partenza si smarrirono due barche di Profumo (capo barcaiolo) che portavano le munizioni, tutte le carabine a revolver, 230 fucili ecc...Nel giorno seguente cercammo invano tali barche per molte ore e proseguimmo...
Qui abbiamo rimediato alle principali urgenze, grazie alla buona volontà delle autorità di Orbetello e di questi...
Fra poc avrete altre notizie di noi.
Frattanto fate ritirare tutti gli oggetti suddetti. Con affetto, vostro Giuseppe Garibaldi
Salemi, 13 maggio 1860:
Caro Bertani, sbarcammo avant'ieri a Marsala felicemente. Le popolazioni ci hanno accolto con entusiasmo e si riuniscono a noi in folla. Marceremo a piccole giornate sulla capitale_spero che faremo la valanga_ ho trovato questa gente migliore dell'idea che m'ero fatta. Direte alla direzione Rubattino, che reclamino i vapori Piemonte e il Lombardo dal Governo - ed il Governo nostro li reclameà naturalmente dal Governo napoletano. Che la Direzione ci mandi armi e munizioni, quanto più può. Medici dovrebbe occuparsi del Pontificio- io diedi ordine a Zambianchi di mettersi a sua disposizione. Serva questa per Medici Scriveteci Vostro Giuseppe Garibaldi
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