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domenica 22 maggio 2011

LETTERE DEI MILLE

Calatafimi, 16 maggio 1860:
Caro Bertani, ieri abbiamo combattuto e vinto. La pugna fu tra gli italiani- solita sciagura- ma che mi provò quanto si possa fare con questa famiglia, nel giorno che la vedremo unita.I combattimenti da noi sostenuti in Lombardia furon assai meno disputati che non fu il combattimento di ieri. I soldati napoletani, avendo esaurito le cartucce, scagliavan sassi contro di noi disperati. Domani seguiremo per Alcamo, lo spirito delle popolazioni si è fatto frenetico, e io mi auguro molto bene per la causa del nostro paese, Vi daremo presto nostre notizie. Vostro Giuseppe Garibaldi
PS: Questa serve per Medici, pure
Lettera a Rosolini Pilo: Riunitevi a noi, oppure inquietante il nemico in questi dintorni se più vi conviene, qualunque arma è buona per un valoroso: fucile, falce, mannaia, un chiodo alla punta di un bastone. Fate accendere fuochi su tutte le alture che contornano il nemico. Tirete qualche fucilate che si può di notte sulle sentinelle e sui posti avenzati. Intercettate tutte le cominicazioni. Insomma, circondatelo in ogni luogo. Spero ci rivedremo presto
Giuseppe Garibaldi

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