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mercoledì 25 maggio 2011

GARIBALDI FU FERITO (la palla di Garibaldi)

Garibaldi fu ferito in una gamba sull'Aspromonte il 28 agosto 182. A colpirlo nel malleolo destro era stata una grossa palla conica da carabina di bersagliere. Visitato sul campo dal suo medico Enrico Albanese, il Generale gli disse: Secondo me la palla è rimasta dentro, tirala fuori". L'Albanese fece un'incisione tegumentale, venne bloccato dai regi ufficiali che spedirono lui e Garibaldi in barella dall'Aspromonte sino a Silla dove vennero imbarcati sulla pirofregata Duca di Genova e depositati come prigionieri il 4 settembre al Varignano allora ospedale fortezza della Regia Marina a La Spezia. Qui alle due di notte attorno al letto 9 luminari convocati dal Ministero degli Interni per cercare di capire se la palla ci fosse o no, tra questi il professore Luigi Porta di Pavia e il professore Rizzoli, futuro fondatore dell'Istituto Ortopedico bolognese.
Tutti e nove scavarono nella ferita ma non trovarono nulla, intanto Garibaldi aveva una febbre da cavallo, la gamba gonfia e bollente, la lesione piena di pus. Arrivò da Londra il 16 settembre il prof. Richard Partrdge che pure lui affermò la non presenza della palla. Il 9 ottobre Garibaldi delirava e la gamba si era gonfiata fino all'inguine. Il 17 giunse da Milano il prof. Agostino Bertani che disse: "Che palla ci sia o meno, è troppo tardi: bisogna amputare"Dopo varie prove per ricercare la palla il 20 settembre Garibaldi fu portato a Pisa dove il prof. Paolo Tassinari riuscì ad infilare in modo giusto lo spicillo, trovando tracce di piombo. Il 23 novembre dopo tre mese la palla fu estratta durante una lunga operazione ovviamente senza anestesia dall'amico prof. Zannetti all'ospedale di San Giovanni di Firenze.

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