Visualizzazioni totali
sabato 7 maggio 2011
FILIPPO LIARDO
Nasce a Leonforte in provincia di Enna, nell'umile casa di papà Salvatore e da mamma Rosalia originaria di Catania, il ragazzino scorribanda per strade e campagne e mostra subito un forte interesse per la pittura. E' costretto a lavorare per guadagnarsi il pane, disegna le cose che vede e le sue fantasie. La famiglia si trasferisce a Palermo e filippo si arrangia facendo il venditore ambulante. entra nella bottega del pittore Salvatore Lo Forte imparando i rudimenti della pittura, apprende qui la pittura realista.Oltre a questo richiamo per l'arte nasce in lui il sentimento di libertà, partecipa alle riunioni segrete antiborboniche, quelle che spianeranno la strada ai Mille.Sentendo parlare della scuola napoletana, prende il piroscafo e arriva a Napoli nel 1857. Nello studio del pittore Domenico Morelli, completa il suo apprendistato e rinforza i suoi ideali visto che il suo maestro partecipò ai moti napoletani del 48. E' attratto da Garibaldi e arrivatagli la notizia dello sbarco a Marsale dei Mille, si imbarca per raggiungerli. Ogni volta che Garibaldi, "suonerà le trombe" metterà pennelli e colori nello zaino e impugnerà lo schioppo. Dipinge ciò che accade intorno, ottimo illustratore dell'epopea garibaldina, dalla sicilia, al Volturno a Trieste. A Napoli frequenta grandi artisti, nel 1862 è di nuovo sull'Aspromonte con la camicia rossa, e nel 1866 in Friuli e in Trentino. Nel 1864 Liardo sente l'innefrenabile desiderio dei macchiaioli. Di lui Telemaco Signorini dirà:" Tipo originalissimo e di molto ingegno. Nel 1878 raggiunge L'agognata Parigi con il quadro "il bombardamento di Palermo" Crea e ottiene grandi successi. Finisce, come tanti artisti in miseria. La sera senza un soldo in tasca si trascina al "Lapin agil" covo di artisti. Finisce sulla strada a chiedere l'elemosina in preda alla follia. Il 9 febbraio 1917 muore a Parigi.Asnieres, fu necessario che la colonia di artisti aprisse una pubblica sottoscrizione per poter dare all'artista degna sepoltura
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento