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sabato 26 marzo 2011

ROMA

L'Urbe era assai piccola, dall'alto del Pincio si vedeva San Pietro col suo piccolissimo borgo, giù a sinistra, isolato sopra una distesa di vigne e legato con un lungo corridoio, all'enorme mole di Castel Sant'Angelo
anch'esso circondato dal verde i famosi prati di Castello.Di là dal Tevere, grandi macchie di verde più intenso erano costituite entro le mura, dalle ville principesche, la più bella di tutte era Villa Ludovisi che dopo l'Unità fu  abbattuta causa speculazione edilizia.(oggi su quella zona sorge V.Veneto e il quartiere Ludovisi) Aventino,Palatino, Celio, Quirinale Viminale e l'Esquilino e tutto il Pincio erano ville patrizie o zone coltivate e in quel verde erano incastonati ruderi e basiliche. Intorno scorrevano le mura, verso sera si chiudevano. Alcune porte non si aprivano mai (Metronia, Pinciana,Latina) fuori la distesa campagna romana. La città era tutta raccolta nell'ansa del fiume, difronte al Gianicolo, in un trapezio che dal Pincio andava in Vaticano, quindi a Porta Portese e da lì a Santa Maria Maggiore per tornare a Piazza del Popolo lungo la via Quattro Fontane. Questa era una strada di periferia che saliva e scendeva passando davanti a Palazzo Barberini e alla Fontana del Tritone situata in una piazzetta profumata dalle erbe raccolte sulle bancarelle.

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