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martedì 29 marzo 2011

BELLINI E GIUDITTA

La Turina Cantu' è una delle tre donne dallo stesso nome che ebbero un ruolo importante nella vita di Bellini. Primogenita di un ricchissimo mercante di seta milanese, Giuseppe Cantu', Giuditta appena sedicenne divvenne sposa in San Babila di un ricco ma rozzo proprietario terriero. Troppe divergenzeesistevano tra i due e non è difficile capire il colpo di fulmine che nacque tra la giovinetta e Bellini."un siciliano biondo come il grano, dolce come un angelo, giovane come l'aurora" così lo descrive Lèon Escudier nelle sue Memorie, E' giovane ed ha solo ventisette anni. L'amore tra i due si concretizza rapidamente tra i due in una convivenza nella casa di lei. Il marito ne era all'oscuro, al contrario tutta Milano ne era a conoscenza. Nei salotti era sopprannominata Armida in riferimento alla Gerusalemme Liberata. questo trasporto porta Bellini a scrivere "la Straniera" che dedica a Giuditta sua musa ispiratrice. Dopo un breve periodo a Venezia (dove conobbe Giuditta Grisi), tornato a Milano il musicista comincia ad avvertire i primi sistomi di quel male che all'età di trentatre anni lo porterà alla morte. La Cantu' possiede una bellissima villa a Moltrasio sul lago di Como ed è
lì che Bellini si rimette e porta a termine "La Sonnambula" la cui interpretazione viene affidata alla terza Giuditta della sua vita. Giuditta Pasta aveva incontrato molto spesso il musicista possedendo anche lei una villa sul lago.

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