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sabato 26 marzo 2011

MANZONI DA VICINO

Manzoni era di bassa statura,ma non lo dimostrava. A tutta prima lo si sarebbe detto esile, guardandolo si
notava che il suo torace era ampio e le spalle ben quadrate, anche se l'abitudine di tenerle un pò rialzate gli
avevano fatto acquistare un aspetto leggermente " rannicchiato". Il viso non era bello, ma espressivo e mobile, con la fronte alta, gli occhi chiari, le labbra sottili percorse spesso da un sorriso, tranne quello di
scherno. I capelli naturalmente castani possedevano la prospettiva di apparire a volte biondi e a volte ful-
vi.Le sue mani erano lunghe e affusolate, si rivelavano asciutte e forti alla stretta.Manzoni aveva la virtù, non
il difetto della pigrizia, le tradizioni gli facevano tenerezza. Faceva preparare ogni anno, secondo una ri-
cetta personale la provvista di cioccolata per la famiglia. Il suo mobilio era rigorosamente antico, non am-
metteva nulla di moderno, nemmeno un vaso. Si annodava spesso al collo un fazzoletto di seta nera,il collo
era quello che gli piaceva meno. Lo copriva spesso.Passeggiava spesso, circa due ore di cammino, senza una meta precisa, imboccava una strada qualsiasi, svoltava a casaccio fino all'ora di rientrare. Ignorava la pioggia e accettava il vento indifferente

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